L’altra sera sono uscita con mia sorella per il nostro appuntamento settimanale con il cinematografo. Spettacolo delle 20.00 in una zona relativamente chic di Milano: Corso Garibaldi.
Ci siamo incontrate un po’ prima con l’idea di chiacchierare un po’, e così ci siamo avviate lentamente lungo il corso. Il tempo tiepido, piacevole, sacchetto di patatine e bottiglietta d’acqua in mano. Tra una chiacchiera e l’altra, una risata e una battuta, ho cominciato ad osservarmi intorno.
Sarà che la mia vita sociale è rallentata negli ultimi anni ed esco meno, ma i cambiamenti avvenuti in zona non li ho ancora assimilati. Parte della zona pedonale, le panchine, i negozi, ma soprattutto il numero esagerato di locali e bar che non erano lì una volta e che nella mia mente non ci sono neppure ora.
Con il bel tempo e il divieto di fumare la gente tende a stazionare fuori molto più di una volta. Perfino Milano, che non è città che vive all’esterno comincia ad avere i gruppetti di persone che s’intrattengono all’aria (aria?) aperta.
L’attenzione poi è scivolata sui singoli personaggi. Continuando a camminare il mio occhio è passato dall’individuo alle auto posteggiate tutte enormi, nere e lucide. La mia bicicletta legata al palo in fondo alla strada aveva un non so che di “estraneo”.
Ho avuto un sensazione di disgusto. La folla peggiore è proprio quella dell'aperitivo. Giovinastri rampanti impomatati, appena usciti dai loro uffici, con sigaro in bocca e gessato! Donne così perfette che sembrano manichini dei grandi magazzini, scure e lucide esattamente come le loro auto. L’insolenza del loro atteggiamento, l’altezzosità dei loro movimenti. Tutti quelli sguardi giudicanti, mi veniva il volta stomaco.
“Voler apparire” è l’unica immagine che mi ha evocato l’osservazione di questa insipida fauna.
Ma com’è cambiata Milano. Ma com’è cambiata in peggio.
Ma è veramente solo un problema generazionale? Mia mamma pensava alla mia generazione come stramba, di conseguenza arrivata ad una certa età inevitabilmente devo essere tenuta a disapprovare le nuove generazioni? No, non penso. Forse è più una questione di valori.
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3 commenti:
Perfettamente d'accorda. Ora mi chiedo: Milano è mai stata una vera città? Una bella città? Fore tempo addietro, addietro....
i giovani impomatati coi macchinoni mi fanno pensare ad immagini da anni 60 :D
eh ... ma negli anni '60 e forse più anni '50 non c'era il "Berlusconismo"
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