mercoledì 7 maggio 2008

Presente e passato





Io sono Dio. Tu sei Dio, come Dio è il mondo. Creato dall’uomo, ad uso esclusivo dell’uomo, per colmare l’ansia del vuoto. L’animale non ha consapevolezza della morte. L’animale sta nel presente mentre l’uomo vive proteso verso il futuro. Il presente non ha memoria. L’essenza della vita è nella vita stessa, è l’attimo presente intenso e continuo. Presente per sempre, come la morte, il nulla, l’infinito. Presente, perché non è passato e non sarà futuro, perché è sempre lì: un attimo interminabile, l’universo intero.
Io voglio vivere il presente, gustare quello che ho in quel preciso momento, quando lo sento, quando ne sono consapevole, perché un attimo dopo è già un ricordo. Nel momento in cui avverto la mia memoria evanescente, mi aggrappo al presente. Lo vivo con forza, come per lasciare un segno più profondo. I miei ricordi se ne vanno, faccio sempre più fatica a trattenerli con me. Ed è allora che il presente diventa essenziale, un punto fermo della mia esistenza. Provo a ricondurre le immagini antiche nel mio presente, rievocando emozioni con profumi e colori.

Ho chiuso tutta un’infanzia dietro una porta, quel poco che ogni tanto fa capolino è sfuocato. Guardo e riguardo avidamente la mia collezione di fotografie in bianco e nero, mia mamma in posa da diva del cinema degli anni ’50, mio papà a tre mesi che fa il bagno in una tinozza, il nonno pittore e la sua famiglia con il quadro di santa Teresa sullo sfondo. Passeggiate antiche. Tutte immagini con un sapore che a volte mi sembra di non riuscire a ritrovare nelle forme di oggi. Mentre le guardo cerco di ricreare l’evento che racchiudono, cerco di immaginare la vita che raccontano. Cerco di immaginare mia mamma giovane, i suoi sentimenti, una mamma che ride, che corre, una mamma innamorata di mio padre, una mamma entusiasta di abbracciare per la prima volta sua figlia. Ricerco in quelle contrastate fotografie l’amore che mia mamma deve aver provato per me. Penso all’esplosione di emozioni travolgenti che ho provato io alla nascita dei miei figli, nel vedere il loro primo sorriso, i loro primi passi, il loro primo giorno di scuola, e penso “Deve essere stato così anche per lei!” Perché del suo amore me ne è arrivato così poco? Perché non lo sento? Ho intravisto solo un incolmabile vuoto dietro ai suoi occhi, non sono bastati un marito e due figlie a motivarla, a farle venir voglia di vivere. Vedo solo una mamma bambina che chiede aiuto, prostrata sotto un peso più grande di lei.
Io mi ritrovo a cercare di far resuscitare un po’ d’amore dal bianco e nero di un’immagine, la tocco, l’annuso, quasi come se un rito voodoo potesse soddisfare la mia fame atavica d’affetto. Cerco di leggere una dichiarazione d’amore nello sguardo che mi rivolge mia mamma mentre a tre anni mi cambia il costume sulla spiaggia tutta ciottoli di Sirolo o mentre m’imbocca, leggendomi un libro di Pippo sulla veranda della casa di Gignese. Forse ho intravisto un segno in quel sorriso che fa mentre la trafiggo nei biondi capelli raccolti con l’archetto del violino del nonno pittore. No, sbaglio. Forse è tutto in quel sogghigno che faceva mentre cercavo di accecare il papà con il mio piccolo dito indice invece di mangiare il boccone di carne sulla forchetta.

4 commenti:

Unknown ha detto...

beh.. so.
Scrivi bene, sai?

Donatella ha detto...

... e non è stato facile. Ho molto altro materiale su questo argomento ...

Annachiara ha detto...

Mi viene in mente anche la mia di storia. Pure io, solo adesso che sono madre, mi rendo conto che è difficile amare. E' difficile trasmettere quello che si ha dentro. E forse, le nostre madri, prese da mille cose, non hanno saputo far passare il messaggio. Io, ogni volta che chiedo a mia madre: ma com'ero io, com'era mia sorella, lei dice che non se lo ricorda più. Aveva tante cose da fare. Peccato, dico io, dimenticare anche l'amore.....

Donatella ha detto...

Quello che rimane dell'amore materno da adulti è l'immagine della "mamma buona" che ti porti dentro grazie ad una sua presenza positiva.

Questo è quello che cerco di fare con i miei figli.

Purtroppo la "presenza" di mia mamma non è stata sempre una presenza positiva ...