domenica 31 maggio 2009

piacere

La lingua guardiana di labbra socchiuse, lei sdraiata nella vasca da bagno vuota.
I seni morbidi nella mano e la testa leggermente reclinata.
Il silenzio nella stanza, solo il suo respiro nello scoscio umido che si tuffa tra le sue cosce.
Le allarga, le sue cosce, la donna, per accogliere meglio l’acqua nell’impeto del suo piacere.
La forza del getto, maschio per quella voglia immortale schiusa a ricevere il tocco capace.
Un gemito umido per il suo cuore che esplode dal petto.

spoglia le tue parole!

Uomo, spoglia le tue parole!
Sputa l’inefficace finzione,
oltraggio alla mia natura.
Alito pallido su vetro opaco.
Affogo il desiderio di stima
in un quadro dalle tinte forti.
Veduta senza utilità alcuna,
futuro senza favori, né baratti.
Argenteo pensiero violato
nella sua eterea grandezza.

Femmina erosa

Femmina erosa.
Levigata pietra,
modellata
dalla costanza
di esistere.

Tuo il mare,
mio il vento,
insieme.

martedì 19 maggio 2009

castigo

Vorrei sfregiarmi
per scrostare
l’avanzo di bellezza
che mi è rimasto.

Buttare le scarpe
per segnare i piedi
con le asperità
del selciato.

Strapparmi il cuore
per svuotare il petto
da quel castigo
che mi unisce a te.

lunedì 18 maggio 2009

io, donna


















Io, donna superflua
tra le molte altre donne
rugiada nel mare ruvido.
Acqua dolce
in acqua salata.

Io, donna inedita
con l’inferno in mano,
epilogo ormai corrotto.
Desiderio azzardato
di un destino redento.

Io, donna affrancata
che da voce alla vita
con il verbo languido.
Eterogenea entità
in stesura singola.

venerdì 8 maggio 2009

Ti adoro in silenzio





Ti adoro in silenzio
al di qua della barricata.
Mi adagio sulle tue parole,
serena a sorvegliare
il filo spinato che adorna
il tuo cuore colpito a morte.
Custode senza motivo
di un tempo che dimora
soltanto nelle tue mani.
Affamata di quella mente
che non comprende ragione
del mio amore curioso.
Un’intuizione discreta
cresciuta nel petto
racchiude un'ode smarrita.
Ti accolgo nell’intimità
della mia passione,
semplicemente, volendoti.

martedì 5 maggio 2009

Amore diverso, diversi amori.


Amori grandi, amori piccoli.
Amori diurni e urgenti, amori lenti.
Amori acquisiti.
Amori leggeri, pesanti, presenti e assenti.
Amori sognati.
Amori senza fretta.
Amori ad una piazza, tra gli amori rubati.
Amori chiesti e amori dati.
Amori senza sapore.
Amori perversi, libidinosi, frustrati.
Amori soli. Allontanati.
Amori passati, mai ritornati.
Amori degli altri.
Amori al plurale. D’insolita forma.
Amori appena incontrati, già partiti.
Amori privati, discreti e segreti.
Amori senza tempo. Amori unici.
Amori diversi, ma dello stesso amore.

(foto Robert Doisneau)

Poesie III

STRANEZZE

Amo i tuoi difetti
perché amare i tuoi pregi
è troppo facile.
Amo il tuo viso forte,
la tua bocca che sa unire
parole inquiete.
Amo le tue stranezze
ché in fondo raccontano
un mondo vero.

______________________________________________________


VEGLIA

Stato di veglia,
rumore,
di passi.
Nella mia testa,
pensieri
calpestati.
Amori urgenti
sciupati
dalla realtà.
Torna l’affanno
meschino
mi avvolge.

______________________________________________________


SOSPENSIONE

Energia,
parole e segni.
Gli amori passano,
ciò che resta,
appeso nell’aria.
Esitazione,
sensazione di vuoto,
galleggiare,
dondolarsi.
Un nulla,
Qualcosa d’inutile,
inerte,
immobile.
Nessuna unione,
isolata,
irreale,
nell’assenza totale.
Un punto,
nell’immensità.
Sensazione,
di sospensione
nell’eternità.
Tempo,
senza confini.
Orizzonte,
irraggiungibile,
lontananza.
Lasciarsi andare,
adagiarsi,
senza forze.
Farsi trasportare.
Una leggerezza,
grave
nell’inesistente.
Lasciarsi sospingere,
il vento,
le foglie,
fluttuare,
senza volare.

______________________________________________________

venerdì 1 maggio 2009

La bambina (favola da un minuto #2)

La bambina era in piedi davanti a lui. Nuda. Troppo giovane per sentirsi pienamente consapevole, ma non così giovane da volersi tirare indietro.
La fiducia era ciò che l’aveva condotta in quella stanza. La fiducia in quegli occhi che l’avevano tanto implorata. Lui la prese per mano e la baciò.

Si lasciò guidare fino al bordo del letto, senza abbandonare le sue labbra. Un brivido le percorse la schiena, facendola sussultare. Lui avvertì il suo timore e la strinse forte a sé. Sapeva, nel profondo del suo cuore, che non sarebbe stato capace di rinunciare a lei.

Lei non era in grado di comprendere il suo desiderio, sapeva però che era giusto così. Lo desiderava anche lei, sin dall’istante in cui lui le sfiorò le labbra con il dito dicendole che l’amava. Lei non era sicura di cosa fosse l’amore, ma lo accolse dentro di sé con la purezza del suo sospiro.