martedì 5 maggio 2009

Poesie III

STRANEZZE

Amo i tuoi difetti
perché amare i tuoi pregi
è troppo facile.
Amo il tuo viso forte,
la tua bocca che sa unire
parole inquiete.
Amo le tue stranezze
ché in fondo raccontano
un mondo vero.

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VEGLIA

Stato di veglia,
rumore,
di passi.
Nella mia testa,
pensieri
calpestati.
Amori urgenti
sciupati
dalla realtà.
Torna l’affanno
meschino
mi avvolge.

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SOSPENSIONE

Energia,
parole e segni.
Gli amori passano,
ciò che resta,
appeso nell’aria.
Esitazione,
sensazione di vuoto,
galleggiare,
dondolarsi.
Un nulla,
Qualcosa d’inutile,
inerte,
immobile.
Nessuna unione,
isolata,
irreale,
nell’assenza totale.
Un punto,
nell’immensità.
Sensazione,
di sospensione
nell’eternità.
Tempo,
senza confini.
Orizzonte,
irraggiungibile,
lontananza.
Lasciarsi andare,
adagiarsi,
senza forze.
Farsi trasportare.
Una leggerezza,
grave
nell’inesistente.
Lasciarsi sospingere,
il vento,
le foglie,
fluttuare,
senza volare.

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