Pedalando, salgo sul marciapiede e vedo che il mio palo è libero. Da qualche mese sono perfino arrivata a chiamarlo il mio palo, come se la mia bicicletta si offendesse a legarla da un’altra parte. Ma sono inspiegabilmente contenta quando è lì, bello, verde e nudo ad aspettarmi. La vivo come una piccola soddisfazione, la mia bici, legata al mio palo, di fronte alla mia finestra, del mio ufficio. L’ufficio non è proprio mio, ma visto che sono praticamente sempre sola, faccio finta. Alzo lo sguardo e le tapparelle sono ancora abbassate, altra piccola soddisfazione. Direi che come inizio settimana non posso lamentarmi.
Infilo la chiave nella toppa e una volta aperta la porta tutto quel forzato entusiasmo di prima svanisce all’improvviso. Vengo inondata da un odore di chiuso, misto sudore e sigaretta, che mi deprime all’istante. Accendo la luce, e la vista dei muri spogli e dell’arredamento pacchiano mi schiaffeggia dritto sul volto. Ma cosa ci faccio qui?
Mi guardo intorno, mentre tiro su le tapparelle e neanche i raggi di sole che entrano di soppiatto riescono a rallegrare l’ambiente. Nella stanza ci sono lattine di coca cola vuote ovunque, e il cestino trabocca d’involucri di merendine. Certo che è un personaggio squallido, potrei riassumerlo in due parole: orso grezzo.
Apro la finestra nella mia stanza e mi metto al computer, nella mia testa continuano a riecheggiare le parole “orso grezzo”, e mi compiaccio di essere riuscita a riassumere una personalità così grigia come la sua in una singola ed esplicita immagine. Più ci penso è più il mio cervello forma un’immagine precisa. Mi ritrovo così a scrivere di getto, quasi senza accorgermi, e senza fermarmi.
“L'orso è un grande mammifero dell'ordine Carnivora, famiglia Ursidae. In Italia si trova l’orso bruno e un esemplare unico di orso"grezzo".
Gli orsi vivono in una grande varietà di ambienti, dai tropici all'Artide, dalle foreste alla banchisa. Solo l'orso "grezzo" si è adattato all’ambiente urbano, assorbendone purtroppo gli aspetti negativi, tra i quali l’assunzione di nicotina e sostanze alcoliche.
Tutti gli orsi hanno in comune la pelliccia densa, una coda corta, un buon senso dell'odorato e dell'udito, l'orso "grezzo" ha sviluppato un’individuale capacità di udire e percepire rumori provenienti da appartamenti o nuclei di umani che vivono nelle vicinanze.
Gli orsi hanno un grande corpo, l'orso "grezzo" in particolare. Sono, infatti, in grado di alzarsi in piedi sugli arti posteriori e l'orso "grezzo" è in alcuni casi persino in grado di deambulare allo stesso modo di un essere umano.
I loro denti sono utilizzati per la difesa personale e come strumenti, l'orso "grezzo" usa digrignare i denti per spaventare la preda. Usano gli artigli per strappare la carne e per scavare profonde buche. Hanno un muso lungo e orecchie rotonde, l'orso "grezzo" anche una faccia tosta.
Sono onnivori, anche se alcuni hanno una dieta basata solo sulla carne, come l'orso polare. Mangiano inoltre licheni, radici e bacche. Possono anche catturare pesci in un corso d'acqua. Il loro aspetto dipende dalla dieta dell'orso stesso. L'orso "grezzo" è famoso per le sue scorte di cibo spazzatura che custodisce gelosamente per tutto l’inverno. L’eventuale drastica diminuzione delle scorte provoca una singolare reazione motoria e verbale, di cui non ci sono ancora studi approfonditi, e che coinvolge tutto il sistema nervoso centrale.
Gli orsi cacciano soprattutto alla sera e all'alba, a meno che non ci siano esseri umani nelle vicinanze. Al contrario l’orso “grezzo”, vivendo in un ambiente urbano, ha acquisito la capacità di cacciare di giorno in mezzo agli esseri umani, a volte gli esseri umani stessi.
Alcune specie, come l'orso polare e l'orso bruno, possono essere pericolose per gli uomini, soprattutto nelle zone più popolate. In genere però, sono animali elusivi ed amichevoli. È solamente l'orso "grezzo" che si presenta come particolarmente mansueto al primo incontro, nascondendo invece un carattere feroce che si presenta poi alla prima occasione.
Nelle regioni temperate e fredde, gli orsi trascorrono il periodo invernale in uno stato di sonno profondo e prolungato che è erroneamente scambiato come stadio di letargo. Nel territorio urbano l’orso “grezzo” tende ad assopirsi e ad eludere qualsiasi tipo di comunicazione con l’esterno in un modo quasi quotidiano. Quando questo “torpore” è interrotto da più risvegli, l’orso “grezzo” tende a reagire a sorpresa in maniera particolarmente aggressiva.”
Sento il rumore delle chiavi nella toppa, e l’orso “grezzo” si materializza davanti ai miei occhi. Devo fare uno sforzo enorme per non ridere.
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