venerdì 17 luglio 2009

è come allargare le braccia

«È come allargare le braccia e sentire lo spazio intorno, prova!»
Alfio tirò su le braccia all’altezza delle spalle e sorrise.
«Dai su, muovile», gli disse Olmo.
«Come?»
«Su e giù, come le ali di un uccello».
Alfio ubbidì. Tirò su e giù le braccia per un paio di volte, poi le riportò lungo i fianchi.
Anche Olmo fece lo stesso movimento.
«Si può fare di più» aggiunse dopo una pausa allungandosi in punta dei piedi con le braccia distese sopra la testa, come per raggiungere il cielo.
«vedi Alfio, è tutto intorno!», ripeté stirandosi.
«Aria», esclamò Alfio urlando come fosse stata la risposta giusta a un quiz a premi.
«Spazio», si sentì di puntualizzare Olmo. «Lo senti con il corpo, lo spazio intorno”.
«Capisco», rispose un po’ interdetto Alfio guardando Olmo abbracciare il vuoto davanti a sé.
«Sei mai stato in prigione?»
«No, mai».
«Allora non puoi capire».
«Nel senso, che posso immaginare», si corresse prontamente Alfio
«Ecco sì, allora immagina. Immagina un muro tra me e te».
«Se ci fosse un muro, non ti vedrei». Suggerì Alfio
«Non sapresti nemmeno se ci sono, al di là del muro», disse Olmo sorridendo.
«No, infatti. Potrei immaginarlo, però».
«Ma non ne avresti la certezza», puntualizzò Olmo
«No, ma se tu mi dici che ci sei, io mi fido». Sorrise.
Olmo lo fissò serio e Alfio smise di sorridere.
Restarono a guardarsi fissi per qualche secondo, poi scoppiarono ambedue in una fragorosa risata.
«Ecco, hai fatto cascare il muro»! Disse Olmo senza smettere di ridere.
«Infatti, ora ti vedo». Rispose Alfio.
«Anch’io ti vedo. E ti tocco anche», continuò Olmo dando una pacca sulla spalla di Alfio, così forte da farlo traballare.
«Su, Olmo. Facciamoci una birra».
«Alfio dai, allarga le braccia …»















Foto: Barboni – di Pippo Delbono

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

good start