mercoledì 31 dicembre 2008

La Principessa Triste

C’era una volta una Principessa Triste che viveva in un Regno devastato dalle continue guerre. La sua terra era assediata da un feroce drago che aveva decimato la popolazione e ridotto il castello a qualcosa di più di un cumulo di macerie. L’unica salvezza per gli abitanti era fuggire nei Regni confinanti.
Il Principe Consorte aveva deciso così di allontanare il Re e la Regina, genitori della Principessa, insieme ai Fratelli Principi con la speranza di trovare loro un posto sicuro dove nascondersi. La Principessa Triste, fedele al suo Principe, restò con il compito di proteggere i Gioielli della Corona. Passarono gli anni e della Famiglia Reale non si ebbero più notizie.
Il Principe Consorte prese così il comando del regno, ma le cose da quel momento sembrarono solo peggiorare. Mentre lui si occupava della guerra, lei passava le giornate a vagare per il Castello con lo scrigno dei Gioielli tra le braccia. Guardava nel suo cuore le immagini di quando il Regno era ancora una terra bellissima e la popolazione viveva in pace. La Principessa si sentiva sola, ma sapeva che quello era il suo posto, aveva accettato il suo dovere con rassegnazione: la sola cosa che le importasse era proteggere i suoi Gioielli.
Una mattina d’inverno la Principessa si alzò all’alba come al solito e, dopo aver indossato i suoi preziosi abiti ormai logori, tirò fuori da sotto il letto lo scrigno con i Gioielli, lo strinse tra le braccia e cominciò malinconicamente a vagabondare per quel che restava del suo castello. Arrivata nella grande sala del trono la sua attenzione fu catturata da un lieve battito d’ali. Si avvicinò alla finestra e si meravigliò di vedere un gufo bianco sul davanzale. Non si erano più visti uccelli nel cielo del Regno dall’arrivo del Drago.
“Oh bel Gufo devi arrivare da molto lontano” disse in un sussurro la Principessa “devi esserti perso, vieni” e gli tese la mano.
“Grazie Principessa” rispose il Gufo accettando l’invito.
“Oh!” fu l’unico commento della Principessa alla vista di un Gufo parlante, dopo tutto quello che aveva passato non si stupiva più di nulla.
“Vengo da molto più vicino di quel che pensi” aggiunse il Gufo “Vivo sulla torre, quella stessa torre che tu visitavi spesso quando eri bambina. Mi ricordo delle tue risate”.
“Tempi lontani” sospirò la Principessa Triste e poi chiese: “Ma cosa ti ha portato qui? Lo sai che è pericoloso andarsene in giro così”.
“L’altra notte inseguivo un topolino, e per caso ti ho rivisto. Sono rimasto colpito dalla tua profonda malinconia. Io sono una creatura notturna e vedo cose che tu non puoi vedere, ho deciso di avvicinarmi per parlare con te”.
“Oh caro Gufo, io non parlo mai con nessuno. Il Principe Consorte è lontano, in guerra e qui al Castello non è rimasta anima viva”.
“Oh, cara Principessa, io sono una creatura solitaria e leggo nei tuoi occhi la stessa sofferenza di chi pensa di aver perduto tutto”.
Dopo una breve pausa aggiunse: “Io dall’alto della torre posso vedere la Famiglia Reale, sana e salva nella valle, al di là della Foresta. Vedo anche che sarai tu quella che salverà il Regno e riporterà la pace”.
“Ma come, caro Gufo” disse sorpresa la Principessa “Come posso essere io? Io sono solo una Principessa. Io devo pensare ai Gioielli della Corona, e poi è compito del Principe …”.
Il Gufo l’interruppe bruscamente: “Il principe Consorte, è lui il Drago! È da lui che ti devi proteggere!”
La principessa indietreggiò disorientata: “Ma come? Lui? Non può essere. Lui è lì fuori a combatterlo, il Drago!”
La Principessa fece per andarsene ma il Gufo le volò in spalla e continuò: “Io sono una creatura notturna e vedo cose che tu non puoi vedere, Il Principe Consorte si porta dietro la maledizione della sua famiglia che lo tramuta in Crudele Drago ogni notte. Se non ci credi vieni nella Torre con me stanotte e lo vedrai con i tuoi occhi”.
La Principessa Triste si arrestò e, visto che ormai non aveva più nulla da perdere, acconsentì di seguire il Gufo. Quella notte sistemò lo scrigno dei Gioielli al sicuro sotto il letto e salì i mille gradini della torre. Attese che il sole calasse oltre l’orizzonte e lì, proprio dove la terra incontrava il cielo intravide la sagoma del Principe Consorte in armatura da combattimento. Appena il buio lo avvolse completamente, la sagoma cominciò a cambiare forma.
“Il Drago, lui è il Drago!” Mormorò la Principessa trattenendo le lacrime “Che devo fare ora?”
“Devi lasciare il castello, allontanarti in fretta senza che lui ti veda” La Principessa restò in silenzio ad osservare il Gufo che continuò: “Prendi i tuoi Gioielli, quelli per cui tu sei restata qui tutti questi anni e raggiungi la tua famiglia al di là della valle. Solo una volta arrivata laggiù potrai ricostruire un nuovo Regno”.
“E il Principe Consorte?” chiese la Principessa “che ne sarà di lui?”
“Non pensare a lui, devi salvare te stessa” disse il Gufo “Quando il Principe non avrà più nulla da distruggere, capirà che la sua è una guerra inutile”.
“E tu Gufo, ora che ti ho ritrovato che farai?”.
“Io starò attento che non ti succeda nulla, ma la strada la devi percorrere da sola”.
La Principessa Triste prese coraggio, rincuorata dalle parole del Gufo. La mattina dopo raccolse i suoi preziosi Gioielli e s’incamminò verso la Foresta senza mai voltarsi a guardare il rudere del suo Castello, lasciandosi tutto alle spalle. Proseguì diritta per la sua strada, anche se aveva paura, perché sapeva che il Gufo sarebbe sempre stato lì per lei.

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