giovedì 5 giugno 2008

pioggia

Ultimamente sono per le sensazioni fisiche. E stasera sono arrivata al culmine della percezione corporale con la pioggia. Il mio amore per le corse in bicicletta è ormai cosa risaputa, ma stasera è stata tutta un’altra cosa, a parte i jeans che mi si appiccicavano alle gambe.
Cappellino con visiera calato sugli occhi, Key way nero a mo’ di sacco dell’immondizia a proteggere per gran parte il mio volume, e immancabile colonna sonora nelle orecchie.
Pedalare sul ritmo di una canzone è una cosa che mi da energia. Stasera in più cantavo e mi muovevo a tempo, segnando la batteria con le mani sul manubrio. Non che fossi particolarmente allegra, è che mi piaceva sentire la pioggia addosso. Gocce frizzanti, sul quel poco di viso che spuntava tra il bavero alzato e i capelli che balzavano fuori da sotto il berretto. Perle d’acqua sulle mani e via, alla conquista degli spazi metropolitani.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque questa pioggia ha anche scassato un po' i cabasisi, come dice Montalbano... ;)

Donatella ha detto...

verissimo, ma visto che la pioggia non la puoi contrastare cerco di coglierne almeno un aspetto positivo ...

Anonimo ha detto...

Ah, la pioggia. Il temporale poi… una passione fin da bambino.
Non ho mai avuto un ombrello, e quelle rare volte che me ne sono trovato uno per le mani l’ho perso nel giro di un’ora. Dotazione standard quando la pioggia è prevista: impermeabile e cappello. Quando non è prevista pazienza, me la prenderò – l’acqua non ha i denti, male non fa.

- OMISSIS -

Anonimo ha detto...

Ricordo che il peggior fastidio che la pioggia mi ha dato sono stati i viaggi in autobus con gli occhiali appannati, ai tempi dell'università.
Orribbbbile.

Franco Di Battista ha detto...

quand'ero più piccolo, ogni santa volta che pioveva, mi piazzavo sul mio balcone, coperta sulle ginocchia, e rimanevo a guardare estasiato, cosa che continuo a fare ancora adesso, cercando di catturare i profumi e i colori che cambiano. forse è solo quel brontolio celeste a darmi tanto piacere...

Annachiara ha detto...

Certo riscoprire gli spazi metropolitani in bicicletta è un'impresa titanica, ancor più di farlo sotto la pioggia! ;-)

Donatella ha detto...

Devo dire che è grazie alla pioggia e al buio che quel pezzo di strada, di giorno triste e squallido, ha acquistato un po' di poesia.

Il ritorno, però, l'ho poi fatto in contromano al telefono, rischiando la vita tra le macchine ... ma fa niente :P

pinion ha detto...

=O
contromano al telefono con la pioggia, di notte con un impermeabile nero..
senza lampioni magari..
uscita tangenziale magari..
=O
vorrei dirti di fare più attenzione..
ma mi sento fuoriluogo..
=P
vai piano almeno..eh!