martedì 23 dicembre 2008

levitazione

Sono uscita di casa ieri sera per raggiungere una cara amica con la quale dovevo andare a vedere uno spettacolo a Bergamo. Camminavo a passi lenti e osservavo. Gente, gente, gente di fretta. Dentro e fuori i negozi. Con borse, borsone, borsette, sacchetti e sacchettini. Colori stonati, facce stralunate. Una colonna di auto interminabile, clacson che suonavano, automobilisti che si agitavano dentro i finestrini e si arrabbiavano. Camminavo frastornata per la strada piena di luci e rumori, non sentivo più i miei pensieri da tutto il frastuono. Nel mio estraniamento volontario, avanzando levitavo, facendomi spettatrice.

Chissà se esiste un pianeta anche per me da qualche parte. Un mondo dove i miei pensieri possano esistere anche al di fuori dei miei confini mentali, un posto dove ci si possa spogliare fino all’essenziale, senza essere presi per matti. Un mondo di sostanza e di cose semplici. Un mondo di colori puri, di note calde e di aria fresca. Un mondo dove possa camminare scalza, e correre sotto la pioggia. Un mondo senza illusioni ottiche, dove la fantasia è realtà.

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